La Camera delle Meraviglie, ritrovata casualmente durante i lavori di restauro di un palazzo settecentesco di Ballarò, è uno dei luoghi più magici e misteriosi della Sicilia.
Meta, negli ultimi anni, di tantissimi visitatori, la Camera delle Meraviglie di Palermo è la testimonianza dell’influenza che la cultura araba e la religione islamica ebbero sulla città. Questo incantevole luogo, conosciuto anche come Camera Blu, è venuto alla luce solo nel 2003, quando i proprietari dell’immobile, un antico palazzo posto alle porte del mercato di Ballarò, decidono di avviare dei lavori di ristrutturazione.
Una delle stanze, sotto uno spesso strato di intonaco che si stava sgretolando a causa di un’infiltrazione di acqua, nascondeva pareti dal colore blu intenso percorse da scritte in arabo color argento e decori dorati.
Dopo attenti studi, si è appurato che questo doveva essere un luogo dedicato alla preghiera ed alla meditazione: la sua pianta perfettamente quadrata, si caratterizza per il ripetersi del numero 7: sette sono le righe delle scritte, sette sono le porte e le finestre, sette sono le lucerne che rischiarano l’ambiente. Fu probabilmente realizzata tra Otto e Novecento e, secondo alcuni studiosi, fu decorata da un artigiano locale che, non padroneggiando la lingua araba, commise alcuni errori nelle fasi di copiatura.
Recentemente si è anche scoperto che, tra le scritture, è celata una melodia leggibile e riproducibile da destra verso sinistra. Una delle frasi, ripetuta come una litania continua, è tratta da una delle massime del profeta Maometto: «Quello che Dio vuole accade, quello che Dio non vuole non accade».
Come visitare la Camera delle Meraviglie di Palermo
La Camera delle Meraviglie può essere visitata su appuntamento, prenotandosi sulla pagina Facebook e pagando un biglietto di 5 euro. Oltre alla Camera Blu è possibile accedere ai saloni del palazzo con i pavimenti in maiolica e le volte in stile Liberty.